Stellar Blade Un'esclusiva PS5 che sta facendo discutere per l'eccessiva bellezza della protagonista. Vieni a parlarne su Award & Oscar!
 
Stampa | Notifica email    
Autore

Csny Deja Vu Roundabout

Ultimo Aggiornamento: 06/04/2008 17:03
06/04/2008 17:03

Dopo la prima al Sundace e la presentazione a Berlino, presto nelle sale il film dedicato al tour 2006 di CSN&Y
di Salvatore Esposito

Presentato il 25 gennaio 2008 in anteprima mondiale al Sundance Film Festival nello Utah, CSNY Déjà Vu è il documentario che testimonia il Freedom Of Speech Tour del 2006 di Crosby, Stills, Nash & Young, tour reunion del supergruppo, nato sia per promozionare dal vivo il disco-denucia Living With War di Neil Young sia per manifestare il dissenso contro la politica interna ed estera del Presidente Bush.



Diretto da Neil Young, sotto il suo classico pseudonimo cinematografico di Bernard Shakey, il documentario, che dura 96 minuti, presenta sia le immagini e le canzoni tratte dai vari concerti del tour nordamericano di CSNY sia storie sui veterani della guerra in Iraq e numerose interviste con i fans curate da Mike Cerre, uno dei più importanti giornalisti di guerra americani, già corrispondente dall'Iraq e dall'Afghanistan. Il documentario presenta un ottimo montaggio in cui si susseguono continui confronti tra posizioni diverse sul tema della guerra, diversi estratti dai telegiornali americani e vari paralleli con la disfatta americana in Vietnam. Interessante e commovente un dialogo tra Neil e un veterano della guerra in Iraq che racconta la sua esperienza in lacrime mentre il canadese quasi imbarazzato cerca di confortarlo.



Proprio durante la grande serata del debutto al Sundance Festival, in cui erano presenti tutti e quattro Crosby, Stills, Nash & Young, sono emersi diversi spunti interessanti per comprendere il senso di questo documentario. “Sono canzoni mie molto personali, ha detto Neil Young, in cui ogni cosa viene dal cuore e credo realmente in quello che dico, questa strada dovrebbe essere quella che ognuno dovrebbe seguire. L’idea di questo progetto è proprio quella di stimolare la gente a pensare in modo diverso”. Il discorso si è poi spostato sull’uso delle armi nucleari e ciò ha offerto a David Crosby l’occasione per fare una battuta: “Non pensate che sia una buona idea se ci fosse una legge che dice che non puoi avere il controllo sulle armi nucleari senza pronunciare la parola nucleare? Sto solo chiedendo…”. Neil Young lo ha guardato ridendo, e stranamente per uno che ha scritto una canzone chiamata Let's Impeach The President, ha ripreso dicendo. “Questo è un commento polarizzante. Non hanno a che fare con le radici dell’erba del Midwest. Sono discorsi che non vanno divisi. Si tratta di persone, della stessa guerra, una guerra che fa male a tutti”. Parlando della delusione degli Americani nel vedere che la guerra in Iraq non era una guerra di liberazione ha aggiunto: “E’ un modo del tutto sbagliato per risolvere i problemi”. Durante la mezz’ora di conversazione, Graham Nash per la maggior parte del tempo si è limitato ad ascoltare mentre Stephen Stills, che da poco si era ripreso dopo un intervento chiurugico per asportare un tumore alla prostata, non ha mancato di ridere e scherzare continuamente ad alta voce. Proprio come sul palco, Crosby e Young hanno guidato la discussione, alternando momenti di dialogo a momenti di confronto.



Durante il tour nelle arene degli States, i fan entravano per sentire i loro classici Our House, Teach Your Children, e invece hanno ascoltato canzoni come Lookin’ For A Leader, Living With War, canzoni di protesta perfettamente in linea con il brano cardine del disco di Neil Young, Living With War, Let’s Impeach The President, che criticava frontalmente il presidente Bush accusandolo di “aver abusato del potere che il popolo gli aveva concesso”. Se i consensi sono stati ampi e le vendite assolutamente esaltanti, alcuni fan hanno mostrato disappunto nei confronti dei quattro spesso strappando i biglietti o mostrando il pollice verso. Erano i giorni prima della rivolta dell’opinione pubblica contro la guerra in Iraq: “Questo film parla della gente che ricomincia a parlare, della gente che ricomincia a riprendersi la sua terra, mostra di come la gente ha cominciato a ribellarsi contro la politica di Bush, prima pensavano che fosse patriottico fare una guerra contro l’Iraq. Abbiamo cavalcato l’onda del disappunto insieme alla gente. Questa è stata la cosa più importante di tutte”. Il film come la musica è nuda cruda, ma allo stesso tempo piena di passione e di rabbia. “Immaginate se una di queste giovani pop star avesse avuto la mia idea così improvvisamente, e si fosse messo a fare la stessa protesta con le sue canzoni, cosa sarebbe accaduto? Ha detto Neil, invece niente e allora mi sono detto voglio farlo io”. Nash lo ha poi interrotto chiedendogli: “Che ne pensi di quel grande video (Mosh ndr.) di Eminem?” Neil quasi ignorando il vecchio amico e bandmate ha continuato: “Speravo che qualcosa di simile accadesse e invece abbiamo fatto come negl’anni sessanta”. “Non poteva succedere, perché sono troppo pochi quelli che abbracciano queste tematiche, ha detto Crosby, per esempio quel brano di Pink, Dear Mr.President, era una buona canzone ma troppo poco davvero”. Neil ha ignorato anche lui e ha proseguito: “Nessuno, tranne il pop mainstream ha garantito l’airplay. Ci sono persone che potrebbero aver acceso al grande pubblico ma nessuno si è mosso”. Terminato Living With War, Neil Young, fece ascoltare in macchina il disco a Crosby e a Nash e loro subito lanciarono l’idea di fare un tour insieme. Stills, si è scoperto più tardi, ha detto di essere andato più a malincuore: “Gli dissi che ci avrebbero fischiato, che saremmo stati contestati. In parte è accaduto poi e questa gente è andata via dai concerti”. Nash ha poi aggiunto, scherzando: “Vorrei aver filmato le mille auto corse a casa dai nostri concerti”. “Ecco perché è necessario cambiare le cose, ha detto Young, “la radio, quando è spenta, c’è la registrazione. Io ho questa idea dell’amministrazione Bush. “Nel parcheggio c’era anche un team di ninja” ha aggiunto ridendo Crosby. E Neil gli ha fatto eco: “Ne hanno appena messo uno alla GM”. Crosby & Nash che insieme vanno in tour dal 1971 continuano ad aprire i loro concerti con Military Madness, canzone che puntualmente non è mai mancata nel corso del Freedom Of Speech. Neil ha pubblicato un nuovo disco lo scorso autunno, Chrome Dreams, un disco incentrato sull’amore ma è ritornato anche sulla guerra in Iraq: “Mi piace fare in questo modo, se sto per cantare sulla guerra, canto tutto il disco. Voglio cercare di arrivare dritto alla gente, nelle loro teste. Questo è ciò che abbiamo fatto noi. Non possiamo però farlo sempre all’infinito come accade in televisione. Diventeremmo ciechi e sordi di fronte ad altri problemi”. Crosby ha aggiunto anche: “Molte persone hanno seri problemi a pronunciare le parole e a scriverle correttente. Ciò non vuol dire che non sono intelligenti”. Neil concludendo ha detto:”Noi dobbiamo dare credito alla gente. Sono d’accordo con lui? No. Penso che sia stupito? No. Penso che sia un leader? Si. Egli ha fatto il leader. Ha preso questo paese e lo ha portato dove voleva ora è attaccato da tutto il mondo”.



Lo scorso mese, CSNY Déjà Vu è stato presentato anche in Europa come film di apertura della sezione Berlinale Special durante il 58mo festival cinematografico di Berlino, e nel corso della conferenza stampa di presentazione Neil ha detto: "Credo che il tempo in cui la musica poteva cambiare il mondo sia finito. Credo che sarebbe davvero infantile pensare una cosa del genere in questa epoca. Credo che il mondo oggi sia un posto differente e che sia il tempo per la scienza, la fisica e la spiritualità di fare la differenza e cercare di salvare il pianeta". Il "prima" cui alludeva Neil Young nell'occasione sono gli anni '60, epoca in cui insieme a CSNY fu al fianco degli oppositori alla guerra in Vietnam. A distanza di quarant’anni da allora, ma in una realtà completamente mutata, il quartetto si è fatto ancora portavoce di un sentimento comune e collettivo, ovvero la lotta alla guerra come strumento di oppressione nei confronti di altri popoli e allo stesso tempo si sono fatti paladini della libertà di parola contro l’amministrazione Bush. Una presa di posizione netta, un chiaro segnale per coloro che non si riconoscono più nella politica dell’attuale presidente americano. A Berlino Young ha scelto di essere diplomatico: decenni dopo avere fornito la colonna sonora per le proteste contro la guerra in Vietnam, oggi ha solo velatamente risparmiato critiche al presidente George W. Bush. Qualcuno gli ha chiesto cosa non gli piace in Bush: "Non posso rispondere - ha detto Young - altrimenti sarei qui una settimana. Faccio prima a dire cosa mi piace di Bush: il presidente si presenta fisicamente in forma". Il messaggio è chiaro: quel che accade oggi è esattamente quanto accadeva allora, ma oggi la gente è meno propensa alla protesta oggi c’è bisogno che qualcuno prenda la parola pubblicamente e si faccia portavoce dell’esigenza di un nuovo movimento di protesta. Che debbano essere le stesse persone dovrebbe far pensare: lo stesso Young, rispondendo alla domanda di un giornalista, ha affermato, ancora una volta come durante il Sundance, di essersi messo in moto proprio perché non vedeva nessuno provare a fare quel che lui ed altri musicisti come lui fecero alla fine degli anni Sessanta. Una considerazione che – anche ricollegandosi a Shine a Light dei Rolling Stones – aprirebbe abissi di riflessioni, su quella generazione, il loro ruolo, la loro longevità e su quella che potrebbe essere la legacy futura delle generazioni attuali. Più che retorico per via dell’abbraccio totale al suo messaggio e alla sua dichiarata partigianeria, CSNY – Déjà Vu riesce però ad essere piuttosto interessante quando lascia parlare il pubblico dei concerti, dando voce sia a chi ama l’operazione voluta da Young per il suo significato politico sia a chi per gli stessi motivi la detesta, regalando in questo modo uno spaccato interessante (anche se di certo non inedito) degli Stati Uniti d’America, della sua popolazione, delle sue divisioni. "Fanno male comunque, non importa quale sia la guerra" ha poi detto Young. Il musicista in divisa da rockstar, compresi gli occhiali scuri, agli ascoltatori non ha voluto indicare cosa ne pensa neanche della campagna elettorale per le elezioni degli Stati Uniti: "Io sono sempre ottimista e quella è una società democratica" ha spiegato. Ha poi aggiunto: “I miei amici mi dicono di non smettere. Non smetterò. Sono convinto che questo sia il momento di operare dei cambiamenti. Ma so anche che non sarà una canzone. Forse lo era, ma oggi non lo è più. Sto cercando il carburante della gente, ciò che la spinge a vivere e a muoversi. Lo troverò? Sì. Non so nemmeno perché ho scelto di dare una mano a rivelare una cosa di tale portata. So che posso solo scrivere una canzone quando lo avrò trovato. Fino ad allora posso scrivere una canzone sulla ricerca. Ma una canzone da sola non cambierà il mondo. Eppure, continuerò a cantare”. Chiamato poi ad esprimersi a proposito del presidente George W. Bush in fine di mandato, Neil Young ha preferito evitare la polemica, limitandosi a constatare che il presidente "si presenta fisicamente in forma".

Freedom Of Speech 2006
it.youtube.com/watch?v=ci8UZue9uyQ&feature=related

CSN&Y at Sundance 2008
it.youtube.com/watch?v=w9ms25Jip34&feature=related

CSN&Y at Sundance 2008
it.youtube.com/watch?v=m8UzNs0npgw&feature=related

Neil Young Berlinale 2008
it.youtube.com/watch?v=trvgi7O_Wng&feature=related

Neil Young Berlin 2008
it.youtube.com/watch?v=tEL4IA5A5uM&feature=related

What's wrong with Bush?
it.youtube.com/watch?v=foPsOPUPMAg&feature=related

Neil Young Berlinale
it.youtube.com/watch?v=muUDIhZHAC4&feature=related

Neil Yong l'arrivo a Berlino
it.youtube.com/watch?v=uIOaly0mW44&feature=related

Neil Young Berlin 2
it.youtube.com/watch?v=-gMYoc8RuDw&feature=related

Neil Young Berlin 3
it.youtube.com/watch?v=qF4OxbCpETA&feature=related

Per Maggiori info e tutta la rassegna stampa estera:http://www.shakeypictures.com/csny_main.html



Post: 1.004
Registrato il: 29/01/2005
Capitan In Charge
Utente Veteran
OFFLINE
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 04:57. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com