Dal rock come dimensione "totale" alla musica come impegno e protesta. Dalla band più coesa che la storia ricordi, a un gruppo diviso e plurale già nel nome. Dal mito sulfureo degli Stones a quello più nobile ma forse meno sfavillante di Crosby, Stills, Nash & Young. Che dopo essersi sciolti hanno deciso di riunirsi, serenamente invecchiati e panciuti (altra differenza chiave rispetto agli Stones), in una lunga tournée attraverso l'America per mobilitare il paese contro la guerra in Iraq.
Il risultato è un curioso film itinerante e molto militante firmato da Bernard Shakey, meglio noto come Neil Young, che è l'esatto opposto di Shine a Light. Scorsese non esce mai dal Beacon Theatre se non per andare a ritroso nel tempo e cerca nella storia degli Stones la storia di tutti, o almeno del loro pubblico. CSNY: Déja Vu (Berlinale Special), titolo autoironico o forse scaramantico, fa l'esatto contrario. Porta la storia il presente sullo schermo e sul palco. Letteralmente. Sia alternando immagini d'attualità ai concerti, con effetto a tratti un poco archeologico. Sia arruolando come testimonial il reporter di guerra Mike Cerre, che essendo stato "embedded" in Afghanistan e poi in Iraq è il personaggio ideale per catalizzare umori e reazioni. Accostare i due film in apertura era una scelta curiosa. Ma è poco dire che l'attenzione della Berlinale era tutta per gli Stones. Glamour batte politica 6-0, 6-0.
Da Il Messaggero, 8 febbraio 2008
FONTE: www.mymovies.it/dizionario/critica.asp?id=274814